Tomba di Francesco Petrarca

Nel cuore di Arquà Petrarca, proprio davanti alla Chiesa di Santa Maria Assunta, si erge la monumentale Tomba di Francesco Petrarca, un sepolcro in marmo rosso di Verona, voluto dal genero Francescuolo da Brossano per onorare le volontà del poeta. L’arca classicheggiante, ispirata ai sarcofagi romani ed alla Tomba di Antenore di Padova, si distingue per la sua forma semplice ma solenne: un’urna sorretta da quattro colonne e sormontata da una piccola statua del volto del poeta, la copia dell'originale che si trova oggi nella casa museo, con il segno di un foro sulla fronte provocato da una baionetta austriaca che aveva usato la statua come bersaglio.

L’epigrafe e il significato simbolico della tomba

Sulla facciata dell’urna è incisa un’epigrafe in latino, attribuita allo stesso Petrarca, che recita:
"Frigida Francisci lapis hic tegit ossa Petrarcae,
suscipe, Virgo parens, animam; sate Virgine, parce."
La traduzione è: "Questa pietra fredda custodisce le ossa di Francesco Petrarca. Accoglila, Vergine madre; e Tu, nato dalla Vergine, abbi pietà di lui."

La scelta di un'arca sopraelevata rispetto al piano di calpestio, tipica delle sepolture di personaggi illustri, rispecchia la profonda ammirazione che il borgo di Arquà nutriva per il poeta. Nel corso dei secoli, la tomba divenne una meta di pellegrinaggio per letterati e ammiratori, rafforzando il legame tra Petrarca e il territorio euganeo.

Il trafugamento del teschio e il mistero delle spoglie

Nel 2003, in occasione di una ricognizione delle spoglie per verificarne lo stato di conservazione, si fece una scoperta sconcertante: il cranio del poeta era stato sostituito con quello di una donna vissuta nel XIII secolo. Non ci sono certezze sulla fine del cranio originale, che si è rotto in tre pezzi nel corso dell'apertura della tomba nel 1873.
Già nel 1630, il frate Tommaso Martinelli da Portogruaro, commissiona un furto: si recò alla tomba e con l'aiuto di alcuni attrezzi la forzò sino ad aprirla, per estrarne alcune ossa che si sono rivelate essere quelle del braccio destro. Le perizie che seguirono l'accaduto non migliorarono la situazione: sembra infatti che durante le verifiche, altre parti del corpo siano state trafugate dagli stessi periti.

Nel 1843, lo storico ed epigrafista Carlo Leoni finanziò un restauro del sarcofago. Trent'anni dopo, scriveva all’anatomista Giovanni Canestrini una lettera in cui precisava che "che quando la mattina 24 maggio 1843 fu aperta la tomba, io solo presi in mano il bellissimo, ampio cranio, e lo mostrai alla folla, benchè privo del mento che la scossa del furto 1630 [aveva dislocato], quando fu estratto l’intero braccio destro. Il cranio era conservatissimo, e non dava nessun indizio di sfasciamento, Tanto che avendolo leggermente percosso colla nocca del mio dito indice rispondeva col suono della più perfetta adesione delle sue parti".
Nel 1873 fu Giovanni Canestrini a farla riaprire incuriosito dalla descrizione del collega. Il cranio, purtroppo, pare si sia sgretolato a contatto con l'aria, anche se in questa occasione vennero prese 55 misure antropometriche che diedero modo agli studenti di Canestrini di realizzare un calco che oggi si trova nel Museo della Natura e dell’Uomo di Padova.

Un simbolo eterno di Petrarca e del borgo di Arquà

Nonostante il mistero che avvolge la sorte delle spoglie, la Tomba di Petrarca continua a essere uno dei luoghi più iconici di Arquà. Qui il poeta, che tanto aveva amato il borgo e i Colli Euganei, riposa (almeno in parte), lasciando dietro di sé non solo la sua eredità letteraria, ma anche un enigma che ancora oggi affascina studiosi e visitatori.

Approfondimenti

Il calco del cranio del Petrarca, Museo della Natura e dell’Uomo dell’Università di Padova.
il volto perduto del Petrarca, by Arc-Team Archaeology
Libro di approfondimento sulle vicende delle ossa e della tomba del Petrarca
Intervista al prof. Nicola Carrara sul volto del Petrarca
Canestrini G. 1874, Le ossa di Francesco Petrarca: studio antropologico. Padova: Pietro Prosperini.
Carrara N., Bezzi L. 2018, Lo strano caso del cranio di Francesco Petrarca. In: Bezzi L., Carrara N., Nebl M. (a cura di), Imago animi - Volti dal passato. Litografia EFFE e ERRE, Trento, pp. 42-46.